I mezzi di comunicazione, le innovazioni tecnologiche, l’informatizzazione, sono il risultato del progresso scientifico e sono, altresì, il sintomo di una società in evoluzione, che cerca sempre più di “semplificare” il proprio modo di vivere.
Ma se, da un lato, è evidente che l’individuo gode dei benefici che questi strumenti gli offrono; dall’altra parte, si deve convenire che l’evoluzione tecnologica ha comportato il proliferare sia di nuovi metodi di commissione di reati, sia la nascita di nuove fattispecie criminose, attuate mediante l'impiego di Internet: un nuovo medium che permette di riconsiderare il modo di concepire la conoscenza e la comunicazione, il cui rapido sviluppo è dovuto alla sua capacità di soddisfare la “fame” di informazione in modo più veloce rispetto ai media tradizionali.
In quanto artefatto, Internet media la relazione con l’ambiente e, al contempo, lo forma, creando nuovi scenari, ma anche nuovi problemi.
La Rete si configura, allora, come un “contenitore acritico” di servizi: l’uso che il fruitore ne fa dipende dall'intreccio delle caratteristiche e potenzialità di Internet con le caratteristiche personali e i bisogni soggettivi e intersoggettivi dell ’utente.
Un aspetto fondamentale è dato dalla possibilità di immettere informazioni in Rete: divenendo, quindi, strumento per raccogliere e diffondere informazioni.
Ci sono differenti “ambienti" in Internet, applicazioni e servizi che consentono di trasferire nel cyberspazio file e comunicazioni.
Tali applicazioni e servizi si prestano però ad essere impiegati anche per commettere reati, quali lo sfruttamento sessuale dei bambini. Internet (in quanto “ specchio ” della realtà): grazie alla facilità dell ’anonimato, alla delocalizzazione e alla sua transazionalità rende più agevole commettere alcuni tipi di reati.
Il numero di criminali che opera su internet è in costante aumento!
Internet risulta essere un’incredibile risorsa a disposizione di tutti, anche di bambini e adolescenti, ma occorre ricordare che in rete possono essere presenti anche numerosi elementi di rischio.
Minori che navigano in internet, infatti, possono trovarsi di fronte a materiali e contenuti inadeguati per la loro età (ad esempio, contenuti violenti, con espliciti riferimenti sessuali o che incitano al razzismo) o interagire con soggetti malintenzionati che possono ingannarli ed invitarli a comportamenti o azioni che possono costituire un pericolo.
Le chat rappresentano uno degli aspetti di Internet in cui si evidenziano i maggiori rischi.
La curiosità per alcune tematiche e la propensione alla socializzazione possono indurre bambini e adolescenti a comportamenti pericolosi, di cui spesso genitori e insegnanti sono tenuti all’oscuro, come la decisione di incontrare soggetti conosciuti on-line.
Questo corso nasce dall'esigenza espressa da insegnanti e genitori di conoscere e prevenire l'uso scorretto della rete da parte dei minori, situazioni di pericolo e per aiutare i propri bambini/ragazzi ad un uso consapevole della rete.
E' necessario che gli adulti conoscano Internet e le sue "trappole", in modo da preparare sentinelle aggiornate nel controllare movimenti pericolosi in quel luogo invisibile per eccellenza che è la Rete.
Occorre prendere atto che oggi i nativi digitali, cioè i ragazzini che sono nati al tempo dell’informatica di massa, sono quasi sempre più esperti nell’uso del computer di mamma e papà.
Il web e i social network, sono la piazza virtuale dove ragazzi e ragazze s’incontrano e fanno amicizia, al di là degli spazi che li dividono. Grazie ai telefonini, che sono poi tranquillanti elettronici per i genitori, dai dieci anni in poi i giovanissimi sono abituati a usare il linguaggio elettronico per tutto.